BOLOGNA – Mentre si stanno completando le definizioni dei protocolli per aprire la stagione balneare, il governatore dell’Emilia Romagna torna a spingere sull’accelerata delle aperture di quei servizi che dovrebbero attendere il primo giugno. “Se i contagi continuano a scendere, Conte deve anticipare le scadenze che aveva indicato”: afferma il presidente Stefano Bonaccini, alla guida della Conferenza delle Regioni. “Adesso bisogna accelerare per una ripartenza governata e in sicurezza. E serve avere coraggio”, afferma in un’intervista alla Stampa.
“Abbiamo posto il tema delle aperture differenziate dal 18 maggio, se in queste due settimane il contagio continuerà a rallentare mi auguro ci sia una disponibilità. In Emilia Romagna stiamo pensando a come creare le condizioni di sicurezza per ripartire in anticipo“.
Poi, Bonaccini anticipa un tema caro ai cittadini, con l’estate che avanza: le misure anti covid in riviera adriatica “in Emilia-Romagna il tavolo regionale sta definendo requisiti e modalità”, spiega. “Nel frattempo, ho autorizzato in anticipo l’apertura dei cantieri negli stabilimenti balneari e negli arenili per i lavori necessari”. Per il presidente della Regione, gli ombrelloni dovranno essere distanziati di 3,25 metri gli uni dagli altri, poi “avremo assistenti di spiaggia, servizi all’ombrellone, orari allargati, i lungomare utilizzati anche per ristoranti e locali. La nostra riviera sarà bella e accogliente, anche perché gli operatori romagnoli chi li batte per ospitalità e qualità?”.
Il protocollo sulla stagione balneare, spiega Andrea Corsini, assessore regionale al Turismo, è in fase di revisione e le indicazioni definitive dovrebbero essere pubblicate a metà maggio. Per ora l’ipotesi parla per ogni ombrellone prevista un’area di 10,5 metri quadrati, uno spazio doppio rispetto al solito, percorsi separati per ingresso e uscita clienti, ingressi contingentati con prenotazioni via mail o telefono, servizio bar e ristorante direttamente all’ombrellone. Tra le norme che spiccano anche la chiusura notturna degli stabilimenti (per la pulizia) mentre per le spiagge libere si prevede l’affidamento di gestione ai Comuni con personale ad hoc e la possibilità di contingentare gli ingressi. Potrebbero anche essere collocati dei segnali in base ai quali regolare le distanze. In ogni albergo previsto un kit di protezione in caso di persone positive al Covid e procedure rigide di gestione dei casi.