BOLOGNA – È un’Emilia-Romagna dall’economia affaticata ma resiliente, stretta tra la ripresa e la crisi energetica, quella che traspare dal quadro congiunturale degli studi presentati dalla Banca d’Italia. In un 2022 caratterizzato dalle forti ripercussioni della crisi ucraina sui costi e un’inflazione che erode il potere d’acquisto a quasi il 12%, l’andamento macroeconomico regionale è riuscito a crescere nel primo semestre recuperando in termini di Prodotto Interno Lordo i valori pre-pandemici del 2019. Nel settore delle imprese insieme ai costi di produzione aumenta anche il fatturato e l’export, che nei primi tre mesi dell’anno scorso ha fatto registrare un +17%.
In crescita, seppur lieve, anche l’occupazione, + 0.5%, e l’assunzione a tempo indeterminato con 37mila nuove posizioni create. Una spinta positiva durata almeno fino all’ultimo trimestre, dove secondo le stime l’attività regionale si è indebolita risentendo delle perduranti incertezze legate al quadro geopolitico ed economico internazionale.
Michele Maestroni
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