RIMINI – Rimini vuole affermarsi come la spiaggia più sicura d’Italia. L’amministrazione comunale ha scelto di distanziare ancora di più gli ombrelloni rispetto alle linee guida regionali. Che per la zona nord della città significa riorganizzare la spiaggia “riducendo gli ombrelloni di circa il 30%”, come afferma Luca Grossi, presidente Coop. Marina Saracena. Ma ciò che preoccupa di più sono i turisti. “Le previsioni di una stagione come gli altri anni non è prevedibili – prosegue Grossi -. Abbiamo strutture alberghiere qui in periferie che apriranno verso la fine di giugno, primi di luglio”.
Tiene ancora banco il tema della consegna del cibo sotto l’ombrellone. “Personalmente ho più di una perplessità sul delivery così come è stato progettato – afferma Weiner Nanni dal bagno 128 di Rimini -. Se sarà data la possibilità, in questo momento non lo è, anche a soggetti terzi di servire sotto l’ombrellone, questi dovranno poi assumersi la responsabilità di mettere in sicurezza tutta l’area. La vedo come uno spot del Comune di Rimini che vuole far passare questa notizia come una novità, solo che in questo momento, secondo me, gli strumenti affinché si realizzi quello che il Comune vuole, non sono stati posti in essere”.
Anche nella vicina Cattolica, taglio di ombrelloni del 30% e oltre. No della Cooperativa bagnini alla spiaggia aperto fino a notte. “Abbiamo espresso la nostra contrarietà al sindaco, chiediamo che la spiaggia venga interdetta di notte perché ci creerebbe problemi di igienizzazione – dice il presidente della Cooperativa Bagnini Cattolica, Roberto Baldassarri – Se la sera dobbiamo igienizzare e la notte non sappiamo chi ci va, la mattina dobbiamo rifare tutto un’altra volta”.
Mirco Paganelli
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