BOLOGNA – La partita dell’autonomia differenziata si complica, come previsto – per così dire. Il Ministro della Lega Roberto Calderoli, sulla spinta dei Governatori del Carroccio, lancia una proposta pesante: ben 23 deleghe alle Regioni, che potrebbero così tenersi i soldi dei tributi per investirli nei loro territori anziché conferirli a Roma. Una proposta che fa infuriare il Sud, “un’autonomia à la carte che rende i ricchi ancora più ricchi e ci abbandona” tuonano i presidenti delle Regioni meridionali. E il tema imbarazza anche il Governo, in primis Forza Italia che col sud ha un rapporto storico, e non meno Fratelli d’Italia – partito centralista, con base a Roma, tanto che il tema è già sul tavolo della Premier Giorgia Meloni. Il Senatore Michele Barcaiuolo prova a mediare spiegando che col Carroccio si può trovare un equilibrio sul tema.
La faccenda, tuttavia, resta complicata: con deleghe così forti alle regioni del Nord il gettito – che è già un problema corposo per il Governo alle prese con la manovra economica – potrebbe ridursi sensibilmente. E le Regioni del Sud sono rigide nel loro “no” all’autonomia forte proposta da Calderoli. Complicazione attesa, dicevamo, dall’Emilia-Romagna, che da tempo propone un’autonomia differenziata molto più blanda e solo su alcuni temi.
Autonomia Regioni: netta per la Lega, moderata per il governatore Bonaccini. VIDEO
18 novembre 2022Tema che imbarazza il Governo, in primis Forza Italia che col sud ha un rapporto storico. Ma anche Fratelli d’Italia lavora per una mediazione