REGGIO EMILIA – “Non è stato un incidente banale, ma un fatto molto grave, inaudito per un grande gruppo, in sostanziale difficoltà per alcune settimane”. Queste le parole del sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, sull’attacco informatico subito dall’azienda dei servizi Iren nella notte fra il 3 e il 4 dicembre scorso. L’occasione è stato il dibattito su una mozione presentata dai gruppi consiliari Più Europa, Immagina Reggio e Reggioè, sottoscritta anche dai rappresentanti di varie altre formazioni.
Il blitz dei pirati informatici è stato denunciato alla Procura di Genova e al garante della privacy. Iren è corsa ai ripari riconfigurando sia le macchine che le reti informatiche con logiche di sicurezza più stringenti. Tutti i dati sono stati recuperati, le letture dei consumi non hanno subito anomalie, il danno economico è definito trascurabile e soprattutto non si è verificata alcuna sottrazione di dati, ma i disagi ci sono stati. Solo il 20 dicembre, a due settimane dall’attacco condotto con un virus informatico finora sconosciuto, la quasi totalità dei servizi e degli applicativi è tornata disponibile, ha detto il sindaco.
A oggi, solo una minima parte non è stata ripristinata. Sono sempre stati garantiti i numeri verdi per le emergenze e l’accesso agli sportelli. Nessun problema nell’erogazione di energia elettrica, acqua e gas, raccolta e gestione dell’igiene urbana. Iren Ambiente ha ricevuto però 134 azioni contestative a livello emiliano, che saranno trattate secondo le norme della carta dei servizi. Nel frattempo, la multiutility ha gestito 100mila chiamate dei clienti, 4.500 operazioni tecniche di volture, autoletture, attivazioni di utenze, ha fatturato 300mila bollette – di cui 40mila inviate via mail per il blocco dell’app clickiren, ripristinata nei primi giorni di gennaio 2020.
Gian Piero Del Monte
Reggio Emilia Iren attacco hacker Iren Ambiente