BOLOGNA – Energia alle stelle e costi in continuo aumento per mangimi, ma anche per mais e grano. L’agricoltura italiana è in difficoltà, ma con il giusto aiuto potrebbe diventare una risorsa. Contributi e ristori per il settore, diminuzione delle accise, incentivi a superficie alle aziende per aumentare le produzioni nazionali di colture che oggi importiamo, semplificazione per l’avvio degli impianti delle fonti energetiche alternative, rinvio della nuova Politica agricola comune della Ue, sblocco di tutti i pagamenti sospesi, interventi sui mutui e ristrutturazione del debito.
Sono alcuni degli interventi che possono fornire un primo aiuto al settore, secondo la Conferenza delle Regioni. Gli assessori regionali all’Agricoltura sono al lavoro per un documento con le priorità da porre al Governo.
“I dieci grandi temi – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi – richiedono risposte dal Governo per cercare di contenere il forte contraccolpo economico che potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza delle aziende agricole e la produzione alimentare locale e nazionale, iniziando a ragionare sul futuro dell’intera agricoltura italiana”. Per quanto riguarda poi le scadenze e l’entrata in vigore della nuova politica agricola comunitaria, secondo Mammi “occorre rinviare la scadenza e utilizzare il maggiore tempo a disposizione per fare un’analisi di impatto precisa sulla produttività dei sistemi agricoli europei alla luce delle nuove regole Pac e capire come aggiornarle, integrarle e migliorarle. Serve più tempo per poter aggiornare la Pac rispetto al nuovo scenario internazionale e modificare il piano strategico nazionale che non può non tenere conto del contesto. Inoltre – chiude l’assessore – serve la disponibilità di aree agricole, messe a riposo per rispettare condizionalità ambientali ma che in questo momento, anche provvisoriamente, vanno rimesse in gioco e in produzione”. Il calcolo è di circa 8 milioni di ettari in Europa e 17mila e 200 ettari in Emilia-Romagna.