BOLOGNA – Oggi è stato sancito ufficialmente l’accorpamento ordinario-abbreviato dei processi d’Appello di Aemilia. La decisione, come già preannunciata nell’udienza di ieri, è stata presa stamattina dalla Corte. Si tornerà dunque nell’aula bunker del carcere bolognese della Dozza il 3 marzo con un procedimento unico che vede dunque a dibattimento col rito ordinario 120 imputati e 24 imputati che avevano scelto il rito abbreviato solo per l’ipotesi di associazione mafiosa.
Nella stessa data verrà con ogni probabilità affrontata la questione della ricusazione al giudice a latere Giuditta Silvestrini avanzata dalle difese di Pasquale Brescia e un’altra decina di imputati, chiedendo l’astensione per incompatibilità della la togata già membro del collegio d’Appello di ‘Aemilia bis’.
Stamattina inoltre alcune difese hanno chiesto di depositare ulteriori documentazioni e memorie, mentre il procuratore generale ha chiesto una sospensione dei termini di custodia cautelare nei confronti degli imputati di Aemilia affinché chi ha misure restrittive non esca sino alla fine del processo. Infine l’avvocato Luca Andrea Brezigar che difende due imputati ha proposto al tribunale di sollevare una questione di illegittimità costituzionale riguardo alla partecipazione al processo a distanza di alcuni imputati – in particolare coloro che sono detenuti in carceri lontani o in siti segreti come i pentiti e che rendono dunque difficile o poco sicura la traduzione – che seguono le udienze in collegamento video.
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