REGGIO EMILIA – E’ previsto domani l’interrogatorio di garanzia per il presidente della azienda Esa di Bibbiano, Enrico Benedetti, che da ieri si trova agli arresti domiciliari.
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Seguire i soldi è una classica strategia investigativa. Nell’inchiesta “Leonida” la traccia altrettanto seguita è stata quella lasciata da un gruppo di donne. Accompagnatrici di lusso, che portano i nomi di Sandy, Maria, Marcela ed Eunice. Se ne sarebbe servito il numero uno della Esa di Bibbiano, Enrico Benedetti, per condizionare a suo favore procedure di assegnazione di lavori pubblici.
In un’intercettazione, Benedetti contatta una escort per chiederle una trasferta in Sardegna dove è previsto un incontro con un cliente. Cene galanti si sarebbero svolte nella villa dell’imprenditore, a Quattro Castella, e in quella al mare a Forte dei Marmi.
L’ordinanza di custodia cautelare viene motivata dal Gip Luca Ramponi facendo riferimento a una “manifestata capacità criminale dell’indagato”. Dall’esito dell’interrogatorio di garanzia di domani dipende la conferma della misura dei domiciliari che il sessantenne deve ora rispettare. E’ stata invece interdetta per un anno dall’attività di impresa la figlia 32enne, sua collaboratrice in azienda. Le è stato imposto inoltre il divieto di dimora nelle province di Reggio e Parma. Oltre che per l’ipotesi di corruzione di pubblico ufficiale, Benedetti deve rispondere di sfruttamento della prostituzione.
In un’altra intercettazione tra lui e uno dei due ufficiali dell’Esercito che hanno ricevuto l’interdizione temporanea, viene indicato il compito delle ragazze invitate a una festa, ovvero “sollazzare gli istinti erotici degli invitati”.
Le perquisizioni di ieri, svolte in più regioni, hanno interessato anche società municipalizzate che si occupano di rifiuti. Gli elementi raccolti confluiranno in un filone ancora da approfondire. Scandagliato in modo approfondito è invece la vicenda della base militare di Noceto, nella quale si smaltiscono munizioni e armamenti, bombe al fosforo comprese. Un contesto delicato. “Nessuna verifica dopo dieci anni sul tema della sicurezza’ è un’altra delle frasi captate, pronunciate da Benedetti. Che, proprio per garantirsi la fiducia di un’ingegnere della struttura, aveva fatto in modo di averlo tra gli utilizzatori finali dei suoi festini. Contemporaneamente gli faceva regali, promettendogli l’assunzione in azienda con uno stipendio da 1600 euro.
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