REGGIO EMILIA – “Accusare di quanto accaduto il cambiamento climatico lascia senza parole”: i parlamentari emiliani della Lega prendono posizione sull’alluvione che ha colpito la Romagna, scagliandosi contro gli ambientalisti e chiamando in causa le responsabilità delle scelte della giunta Bonaccini.
“Il clima è sempre cambiato, l’uomo contribuisce come potrebbe fare uno starnuto durante un temporale”. Lo aveva detto, tra mille polemiche, lo scorso febbraio il consigliere della Lega della Regione Friuli, Stefano Turchet. Non usano affermazioni così spinte, ma parlano di mistificazioni sul cambiamento climatico i parlamentari emiliani della Lega che in un comunicato diffuso nelle ultime ore si scagliano contro i “no” di quello che definiscono un ambientalismo ossessionato.
Insomma, non si reputano “negazionisti” del clima, ma per i deputati della Lega Emilia quello che è accaduto in Romagna è da ricondurre soprattutto alle scelte della politica e poteva essere limitato. “Penso alle casse di espansione, ai bacini di laminazione, nella nostra regione ce ne dovevano essere 23 e ne sono in funzione la metà. C’erano a disposizione 190 milioni che la Regione non ha investito”, ha affermato Laura Cavandoli.
Per la Lega è fondamentale la realizzazione di opere come gli invasi: “Noi siamo per intervenire sul territorio, gli invasi servono sia a trattenere le piogge in caso di precipitazioni esorbitanti, sia contro la siccità”, ha aggiunto la parlamentare leghista. Laura Cavandoli, classe 1971, parmigiana, è stata eletta a Montecitorio nel 2018 e confermata alle elezioni dello scorso settembre. E’ vicepresidente del gruppo Lega-Salvini Premier alla Camera.
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