REGGIO EMILIA – “Questo lavoro che gli inquirenti stanno facendo fa il bene dei cittadini onesti“. Così il procuratore capo di Bologna Giuseppe Amato commentando la sentenza della Cassazione che ha confermato definitivamente l’impianto accusatorio dell’inchiesta Aemilia. “Il nuovo procuratore capo di Reggio si insedierà entro giugno“, dice.
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Con l’inchiesta Aemilia abbiamo conosciuto l’ipotesi di reato di “concorso esterno”: l’accusa per quelle persone, spesso professionisti, non interne alla cosca ‘ndranghetista ma comunque al suo servizio, che sfruttavano le loro competenze salvo poi finire spesso per essere sfruttate. E’ questo lo ‘scatto’ in avanti, l’evoluzione dell’infiltrazione che è stata scoperta con quell’indagine, secondo il procuratore capo di Bologna Giuseppe Amato. I tipici “reati fine” della cosca non erano più violenza e minaccia ma bancarotta e frode fiscale, la parola d’ordine era diventata “diversificazione”.
“Per impossessarsi di una azienda c’è bisogno di professionisti qualificati, di connivenza dell’imprenditore, del professionista che confezioni bilanci di comodo. La cosa preoccupante è la dilatazione di quella zona grigia“.
La Cassazione è l’ultima parola della legge italiana: è il massimo riconoscimento della corrispondenza tra la verità processuale e i fatti. E per Amato la sentenza di terzo grado che ha confermato l’impianto accusatorio dell’inchiesta Aemilia è una vittoria. “Avere un riscontro importante e definitivo dalla Cassazione ci gratifica e ci conforta sulla bontà del lavoro che è stato svolto“.
Da Amato parole di “stima e di apprezzamento senza riserve”, dice, per i magistrati Marco Mescolini e Beatrice Ronchi, principali “costruttori” dell’impianto accusatorio, e per Calogero Paci che “entro giugno – prosegue – si insedierà a Reggio come procuratore capo”.
“Come tutti i fenomeni anche la mafia e la criminalità organizzata hanno un loro percorso e anche una fine: questa è la fine del processo Aemilia, e rappresenta una tappa di un percorso che abbiamo intrapreso. Questa è una regione sana, il lavoro degli inquirenti è un bene, fa il bene dei cittadini onesti che sono la stragrande maggioranza”.
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