GUALTIERI (Reggio Emilia) – Nuovo provvedimento di confisca ai danni di un imputato condannato nel processo Aemilia. Questa volta ad essere colpito sul piano patrimoniale è Antonio Muto, 51 anni, noto imprenditore nel settore dell’autotrasporto, residente a Gualtieri. Muto è stato condannato in via definitiva a 8 anni e 6 mesi di carcere per associazione mafiosa. Dopo il recente pronunciamento della Cassazione, la condanna è divenuta irrevocabile. La Corte d’Appello di Bologna ha così emesso il provvedimento di confisca, eseguito dai Carabinieri di Reggio.
Complessivamente sono stati confiscati beni per un valore di 11 milioni di euro tra Reggio Emilia, Parma, Mantova e Crotone. Tra i beni confiscati, 5 aziende nel settore degli autotrasporti e immobiliare, 23 immobili, 92 veicoli e 9 rapporti bancari. Fratello del più giovane Cesare, Antonio Muto è stato condannato nel processo Aemilia come componente della cosca Grande Aracri, vicino in particolare a Palmo Vertinelli e Giuseppe Giglio. Nel processo d’appello, l’accusa contro Antonio Muto era stata sostenuta dalla procuratrice reggente di Bologna Lucia Musti.
Fin dal 2015 la ditta Muto trasporti e logistica di Gualtieri era stata colpita da interdittive antimafia emesse da varie Prefetture del Nord Italia, comprese quelle di Milano, Bologna e Mantova. E sebbene i provvedimenti fossero diventati di dominio pubblico, la ditta dei fratelli Muto aveva continuato per anni a lavorare per conto di numerose grandi aziende.
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