REGGIO EMILIA – Le piogge cadute in queste due settimane hanno in minima parte mitigato il problema dei bassissimi livelli di acqua nel fiume Po, generati da quattro mesi di quasi totale assenza di piogge.
L’Autorità Distrettuale del Po hanno ricordato come le ultime precipitazioni abbiano anche consentito il riempimento dei grandi laghi alpini. Laghi che, a oggi, stanno svolgendo il fondamentale ruolo di serbatoi di risorsa idrica, risultando invasati per una percentuale che supera il 96% della loro capacità.
Considerando questi elementi positivi e potendo contare anche su una buona ricarica delle falde sotterranee, occorre però rilevare che l’arco temporale fino all’11 giugno presenta seri rischi potenziali di crisi, anche in relazione all’aumento delle temperature e al contestuale avvio dell’intensa attività di prelievo stagionale.
Le previsioni distrettuali stimano infatti che per quel giorno le portate del Grande Fiume potrebbero attestarsi a una quota fino al 45% al di sotto della media del periodo. Ed è per questo che lo scenario si conferma di criticità media con precipitazioni (possibili) e dunque a rischio, da seguire con grande attenzione e monitoraggio costante.